giovedì 27 agosto 2015

L'albero dell'amicizia

Esistono persone nelle nostre vite che ci rendono felici per il semplice caso di avere incrociato il nostro cammino. 
Alcuni percorrono il cammino al nostro fianco, vedendo molte lune passare, gli altri li vediamo appena tra un passo e l'altro. Tutti li chiamiamo amici e ce sono di molti tipi. Talvolta ciascuna foglia di un albero rappresenta uno dei nostri amici. Il primo che nasce è il nostro amico Papà e la nostra amica Mamma, che ci mostrano cosa è la vita. 
Dopo vengono gli amici Fratelli, con i quali dividiamo il nostro spazio affinché possano fiorire come noi. Conosciamo tutta la famiglia delle foglie che rispettiamo e a cui auguriamo ogni bene. Ma il destino ci presenta altri amici i quali non sapevamo avrebbero incrociato il nostro cammino. Molti di loro li chiamiamo amici dell'anima, del cuore. Sono sinceri, sono veri. Sanno quando non stiamo bene, sanno cosa ci fa felici.
E alle volte uno di questi amici dell'anima si installa nel nostro cuore e allora lo chiamiamo innamorato. Egli da luce ai nostri occhi, musica alle nostre labbra, salti ai nostri piedi. 
Ma ci sono anche quegli amici di passaggio, talvolta una vacanza o un giorno o un'ora. Essi collocano un sorriso nel nostro viso per tutto il tempo che stiamo con loro. Non possiamo dimenticare gli amici distanti, quelli che stanno nelle punte dei rami e che quando il vento soffia appaiono sempre tra una foglia e l'altra. Il tempo passa, l'estate se ne va, l'autunno si avvicina e perdiamo alcune delle nostre foglie, alcune nascono l'estate dopo, e altre permangono per molte stagioni. 
Ma quello che ci lascia felici è che le foglie che sono cadute, continuano a vivere con noi, alimentando le nostre radici con allegria. Sono ricordi di momenti meravigliosi di quando incrociarono il nostro cammino. Ti auguro, foglia del mio albero, pace amore fortuna e prosperità. 
Oggi e sempre... semplicemente perché ogni persona che passa nella nostra vita è unica. Sempre lascia un poco di se e prende un poco di noi. Ci saranno quelli che prendono molto, ma non ci sarà chi non lascia niente. Questa è la maggior responsabilità della nostra vita e la prova evidente che due anime non si incontrano per caso.


Una mia cara amica mi ha postato su facebook questa meravigliosa storia, e io ho sorriso, man mano che i miei occhi leggevano avidamente.
E' tutto vero, dalla prima all'ultima foglia.
E io sorrido, e sorrido ancora. Per noi l'albero è sacro, l'albero della vita, l'albero del mondo.
Lo troviamo in tutte le religioni, in tutte le più antiche storie.
Lui è sempre lì, saggio nella sua eterna esistenza, pronto a condividere al momento più giusto, insegnamenti vitali.
Per me l'albero è tutto questo e anche di più.
Per voi?

Ombra

martedì 25 agosto 2015

Pratica solitaria, Pratica di gruppo

In questi giorni mi sono più volte soffermata sul tipo di pratica che sono solita fare. Siamo nei mesi del raccolto e quindi mi sembrava doveroso riflettere su me stessa, sulla persona che voglio essere e diventare.
Uno dei momenti di riflessione l'ho dedicato anche alla differenza sostanziale di me stessa in una pratica solitaria, e di me in gruppo.
Premettendo che amo le persone, adoro condividere esperienze e soprattutto attimi di gioia, che sono un pò i motivi per il quale poi pratico in gruppo, trovo però più complesso il vivere la pratica in gruppo, secondo i miei punti di vista.
Mettendo a paragone, o almeno provandoci, le due cose, si possono creare quasi dei punti chiave:

(prendo in considerazione l'ideale di gruppo come dovrebbe essere: leale, semplice, ricco di armonia. In giro ci sono comunque moltissimi gruppi e soprattutto persone che in realtà sono molto diverse da quelle che si presentano. State sempre attenti, non fate MAI qualcosa contro la vostra volontà)

Pratica solitaria:
-Non condivisione di esperienze se non tramite un autoanalisi effettuabile attraverso strumenti scritti come il libro specchio. Questo può anche portarci a non essere completamente oggettivi con quello che ci accade, la suggestione non è da vedersi come una cosa negativa ma essendo emotivamente coinvolti, soprattutto nei rituali, è difficile essere concreti.

-Totale liberà di pratica: dalla cosa più minima all'aspetto più complesso. Possiamo stravolgere un rituale durante il rito stesso.
Una volta praticavo con una mia vecchia amica, dovevo invocare l'elemento acqua ed eravamo vicino una piccola fonte. Durante la chiamata ho dovuto fermarmi, non so perchè ma credo di aver incanalato troppa energia tutta insieme mi girava la testa. In solitario questo non sarebbe stato un problema perchè dovevo comunque dar conto solo a me stessa, mi dispiace tutt'ora aver bloccato il momento lì per lì.

-Dedicarsi anima e corpo al rito in se e non distrarsi.
Vorrei sfatare il mito della strega seria, dei rituali rigidi e severi.
Certo, i momenti di riflessione e serietà devono esserci.. Ma per carità non solo quelli!
Siamo fuggiti dalla chiusura e le imposizioni cattoliche, perchè autoinfliggersi altra austerità?
Stiamo andando a connetterci con il divino, solo l'idea mi fa sorridere e mi rende euforica, a voi no?
Nella pratica solitaria, essendo noi a contatto diretto con il divino secondo me siamo più concentrati, più attenti, con i sensi molto più in ascolto.
Nella pratica di gruppo è meraviglioso poter osservare gli altri, vivere momenti del genere con persone che amiamo, ma io ho sempre un pò di soggezione, soprattutto durante le invocazioni. Sono sicura che con il tempo passerà.

-Essere sacerdoti/sacerdotesse di se stessi.
Benchè il mio gruppo sia assolutamente versatile e anzi, VOGLIAMO che i "ruoli" e i compiti durante un rito cambino, quando si è da soli si fa tutto da se. Ci sono persone che lo preferiscono, persone che adorano l'essere in più persone. Io devo ancora lavorare molto su questo aspetto, sono ancora selvatica.

Pratica di gruppo:
-Condivisione di dubbi, paure, esperienze con altre persone che possono dare un parere esterno e oggettivo. In questo modo non soltanto possiamo vivere situazioni in maniera amplificata, relazionandoci ad energie dei nostri compagni, ma possiamo beneficiare di un supporto continuo.

-Bisogno di una scaletta/organizzazione precisa durante i rituali. Questa non è per forza una cosa negativa. Io all'inizio avevo proprio bisogno di una cosa simile, per una mia fissa mentale, mi dava sicurezza. Ma crescendo e maturando nella pratica, ho compreso che io sono totalmente lunatica anche in questo. Se ho desiderio di danzare, ridere, piangere al momento, vorrei poterlo fare. Cosa che nella pratica di gruppo è un pochino più complesso.
Nei gruppi tuttavia, deve esserci un'organizzazione, soprattutto se si è in più di due, altrimenti diviene complicato e dispersivo.

-Studio e ricerca di gruppo.
Uno degli aspetti migliori della pratica e dell'essere comunque in gruppo è quello di poter ricercare insieme determinati aspetti del nostro percorso. O ancor meglio, con percorsi di origine differente, confrontarsi su ciò che ci appartiene o meno.
Non solo è un modo più veloce per conoscere ciò che ci circonda, ma molto spesso giungiamo a pratiche che neanche immaginavamo!

-Il sorriso.
Non c'è cosa più bella dei sorrisi, della sensazione di prendersi per mano, meditare insieme e talvolta anche ricevere le stesse immagini.
Siamo soliti, nei momenti post rituale, continuare il banchetto con un pranzo comunitario.
Credo sia il momento più bello, dove siamo totalmente a nudo e gli altri possono toccare la nostra vera essenza.

Legame energetico con i componenti del proprio cerchio:
Come in ogni cosa, anche in questo, le persone determinano il tutto.
Ho avuto il piacere di praticare con moltissime persone differenti e con ogni persona è differente. Non c'è un giusto o un sbagliato ma semplicemente un meglio o peggio per noi stessi.
Tra tutte le pratiche, con diversi risultati, ho avuto il piacere di consacrare e vivere momenti rituali con una persona in particolare che è colei con cui ho raggiunto la maggiore affinità e soprattutto con cui ho avuto in assoluto i risultati migliori.
Una volta, sempre durante il rituale dove ho canalizzato troppa energia, ricordo proprio le foglie degli alberi che si posavano attorno a noi, proprio come nei film!

In conclusione quello che mi sento di dirvi è che non c'è una via più giusta dell'altra.
Bisogna in ogni caso, continuare a sperimentare in solitudine, crescendo internamente e soprattutto alimentando il nostro rapporto con il Divino, indipendentemente da chi si frequenta.
Tuttavia se avete la possibilità provate a praticare in gruppo, non per il rituale in se, ma per i meravigliosi rapporti che possiamo instaurare con le persone che scelgono di vivere un momento rituale con noi.
Le energie si legano, potrete praticare con decine e decine di persone durante la vostra vita, in posti e momenti più strani, ma ricorderete sempre ognuno di loro, come io ricordo sempre lo splendido Mabon dell'anno scorso.

Ombra

mercoledì 5 agosto 2015

Incenso votivo

Per la prima volta ho realizzato un incenso votivo, proprio per il lavoro sulla seconda meta "Conosci la tua arte".
Sono pratica di incensi perchè ci lavoro da un paio di anni, ho creato numerosi tipi di misture e utilizzato molti tipi di incensi differenti, ma mai creato uno appositamente per una Divinità.
Dopo il mio post dell'altra sera su Cernunnos, mi è balenata alla mente che nonostante il mio sconfinato amore per lui, non avessi fatto nulla appositamente per onorarlo.
Sono una creativa, ormai ho compreso da tempo che è questo il mio dono e credo che ognuno debba sfruttare le proprie capacità per far quello che meglio ci riesce :)
Così ho comperato un barattolino piccolino di quelli dell'omogeneizzato, credo che questa sia la grandezza migliore per portare gli incensi anche con se comodamente in borsa.
La decorazione riguardava il tappo per ora, in futuro voglio trovare il modo di tracciare una preghiera sul vetro del barattolino.
Ho preso un pezzetto di panno lenci e ho cominciato a decorarlo, senza schemi, immaginandomi esattamente come volevo il risultato finale.
Ho deciso di rappresentare il cervo, con delle foglioline e 8 perline verdi a rappresentare il passare delle stagioni e la ciclicità, il tutto racchiuso in un cerchio ricamato con del cotone verde.
Tutt'intorno ho tracciato una scritta in tebano, dedicata proprio a lui, come invocazione, in modo che possa propiziare la sua venuta durante i miei rituali.
La parte a "fiore" ha questa forma perchè incollando la stoffa al tappo del barattolo, questa prenderà perfettamente la piega che volevo ottenere.
Ricetta incenso votivo per Cernunnos

Incenso da bruciare quando lo si invoca o quando si lavora per lui o anche come semplice offerta

Erbe indicate per questo incenso:
*Foglie di quercia
*Bacche di ginepro
*Cedro
*Aghi di pino
*Cannella
*Alloro
*Assenzio
*Verbena

Come erbe personalmente ho utilizzato le foglie di quercia, la cannella, l'alloro :D

Resina
Come resina ho scelto di utilizzare il benzoino, da quando lo comprai è come se avessi sempre voluto utilizzarlo per uno scopo speciale.
Ha un odore molto dolce, sensuale e seducente.. Quindi l'ho ritenuto perfetto per Lui.

Il misto sono solita bruciarlo su un carboncino, all'interno della mia conchiglia sciamanica, anche se preferisco bruciarlo all'aperto, perchè le resine e i misti di erbe in questo modo producono moltissimo fumo e non posso sempre accenderlo in casa.

E' tutto molto semplice, dovete riuscire a seguire il vostro istinto passo dopo passo, vi porterà di certo a scegliere le cose più adatte e soprattutto che più sentite di voler utilizzare.

Un abbraccio,
Ombra


lunedì 3 agosto 2015

Lughnasadh 2015

 Ci siamo riuniti per Lughnasadh, appuntamento la mattina e zaino in spalla che si parte!
Ero con le Lune Selvagge e abbiamo vissuto uno splendido sabba in felicità, armonia e tante risate.
Eravamo in sei, ed era la prima volta che ritualizzavamo in maniera un pò più complessa e, anche se ci sono stati alcuni momenti un pò più d'imbarazzo, noi tutti abbiamo vissuto un momento speciale ed unico che probabilmente, anzi sicuramente, custodiremo dentro di noi per sempre.
Credo che la pratica di gruppo, indipendentemente dallo scopo che ha, serva appunto a questo.
E' si importante la festività in generale, ma soprattutto lo stare insieme.
Vi parla una solitaria che ama stare con gli altri, eh!
Credo che la mia pratica solitaria sia fondamentale per me, il mio modo di ritualizzare è unico, è completamente folle e soprattutto dettato dall'istinto, quindi difficilmente legabile a gruppi ampi.
(Altro motivo per cui sono sempre più convinta di voler seguire il sentiero che sto costruendo).
Voi direte, allora perchè hai creato Le Lune e perchè pratichi sempre in gruppo?
Facile, perchè amo stare con gli altri, specialmente persone importanti come le mie Lune.
Sono una persona molto timida, benchè non sembri assolutamente, credo che la pratica di gruppo mi sproni ad aprirmi e vivere il tutto lasciandomi andare e non stando sempre a riflettere su ogni cosa mi circonda.
Abbiamo aperto il cerchio, io in questo caso ho invocato l'elemento Terra.
E' stata la mia prima volta nella pratica di gruppo, ho sempre invocato l'elemento acqua e l'elemento aria.
Mi sono sentita completamente piena di energia quando ho pronunciato le mie parole, anch'esse nate dal cuore e dal momento, nulla di preparato o imparato a memoria.
Io sono fatta così :D
Abbiamo creato il cerchio insieme, unendo le nostre pratiche apparentemente differenti, per l'amore verso il divino e il bene che ci lega.
Una delle lune ha composto questo, prendendo spunto da vari libri e vari siti web :) l'abbiamo pronunciata tutti insieme al culmine del rituale come dedicazione e dichiarazione d'intenzioni!


Questo è il tempo del Primo Raccolto
Quando i doni della natura si offrono a noi
O Dio dei campi maturi, Signore del Grano,
Concedimi di comprendere il sacrificio
Mentre ti prepari a donarti sotto la falce della Dea
Ed al viaggio verso le terre dell'estate eterna.
O Dea della Luna Oscura,
Insegnami i segreti della rinascita
Mentre il Sole perde la sua forza e le notti si fanno fredde.
Mentre governa nostra Signora, ricordiamo il suo fratello/amante/marito
Grande è il suo potere attraverso l'unione con la Dea
E mediante la sua morte e rinascita, come giovane figlio.
Il raccolto è assicurato e il potere tramandato.
Che il vecchio declini
Che il giovane possa rinascere ancora una volta
La Ruota gira all'infinito, all'infinito gira
Come il grano muore, si trasforma in pane
e ci porta la vita durante l’inverno,
Noi benediciamo questo pane, ed esso in cambio benedice noi
e noi siamo grati per il dono del raccolto



E' stata una bellissima esperienza e ho anche realizzato per la prima volta il Dio di pane, come da tradizione.
La tradizione infatti vuole che il Dio, rappresentato attraverso il pane visto che è una delle prime feste del raccolto, si avvicina pian piano alla sua morte e rinascita attraverso il grembo della Dea.
Allo stesso modo mangiare il pane benedetto durante il banchetto simboleggerà la rinascita del Dio attraverso ognuno di noi e l'abbondanza del raccolto.

Come preparare il Dio di pane?

Occorrente per la pasta
-550 gr di farina
-10 gr di sale
-1 uovo + un tuorlo
-250 gr di latte
-50 gr d'olio d'oliva
-Semi di papavero (opzionali per decorazione)
-1 cubetto di lievito di birra
-1 cucchiaino di zucchero

Occorrente per il ripieno
Si possono utilizzare tantissimi tipi di farciture, io nel mio caso ho utilizzato prodotti vegetariani

-100 gr di asiago
-2 peperoni stufati in padella

Impastare il tutto e lasciare lievitare per circa 1 ora, in modo che la pasta raggiunga il doppio del suo volume.
Stendere uno strato sottile nella forma che noi preferiamo e successivamente disporre al centro della sagoma il ripieno.
A questo punto ricoprire il tutto con altra pasta in modo da lasciare il ripieno perfettamente al centro.
Spennellare con rosso d'uovo e decorare se si vuole con semi di papavero.

Sono veramente soddisfatte e felice di come il tutto sia riuscito, adesso ci aspetta Mabon e io non vedo l'ora di viverlo!
Un abbraccio e buon raccolto

Ombra

giovedì 30 luglio 2015

Bambole di Granturco - Corn dolls tutorial

Le bambole di granturco (Corn dolls in inglese) sono da generazioni realizzate in europa con le foglie dell'ultimo raccolto di granturco raccolto in autunno.
La bambola è la reincarnazione del raccolto.
In antichità era chiamata "La figlia del grano" e veniva propiziata ogni anno per propiziare e proteggere il raccolto.
Essa è anche un importante simbolo della ciclicità della vita, che traspare attraverso la natura come solo essa sa fare.
Ogni anno la bambolina dell'anno precedente (l'anziana) viene bruciata per lasciar spazio a quella del nuovo anno (fanciulla)
Alla fine del post troverete il video tutorial che vi spiegherà passo passo come realizzarle!

Per realizzare queste splendide bamboline basterà:

-Una pannocchia
-Un paio di  forbici
-Nastri di cotone colorato o decorazioni

Fase uno:
Togliere tutte le foglie dalla pannocchia secca, se le foglie sono ancora fresche si possono lavorare direttamente, se sono secche basta metterne in acqua per ammorbidirle.
Ovviamente selezionare le foglie più belle, quelle che ci chiamano, in modo da dare un tocco ancora più personale alla bambolina.

Fase due (creazione della testa):
Scegliere due foglie larghe e abbastanza grandi, queste andranno a formare la testa ed il corpo della bambolina.
Ci sono vari procedimenti a questo punto per creare la testa. Si può utilizzare una pallina di carta o stesso delle foglie arrotolate una sull'altra.
Prese le due foglie, una per il davanti e una per il dietro della bambola, bisogna legarle insieme nell'estremità non a punta, fissandole con uno spago.
E bisogna poi rigirarle su se stesse, assicurandosi quindi di avere la parte legata con lo spago all'interno, come se fosse un calzino al contrario.
A questo punto abbiamo le due foglie rigirate su se stesse, andiamo a legare le due foglie proprio sotto a dove le foglie si uniscono.
In questo modo la parte legata che è all'interno fornirà volume alla testolina.

Fase tre (creazione delle braccia):
A questo punto dobbiamo creare le braccia, anche qui esistono moltissime tecniche. Io le ho realizzate intrecciando 6 fili d'erba.
Una volta ottenuta la nostra treccia l'andremo ad inserire tra le due foglie, e legheremo di nuovo le due foglie del corpo per non far scappare la treccina.


A questo punto per infoltire un pò il busto potere sempre prendere delle fascette di foglia più sottili e legarle attorno alle spalle. Facendo prima passare la foglia sotto il braccio e poi sulla spalla opposta, in diagonale.

Fase quattro (creazione della gonna):
La gonna l'ho creata prendendo due foglie piegate a metà e adagiate proprio sotto al seno della nostra bambolina. Questo passaggio è un pò antipatico perchè le foglie possono scappare dalla legatura, ma non disperate, con pazienza e amore tutto si sistema!

Ed ecco la vostra bambolina completa!
Non disperate se non riuscite a costruirne una perfetta, io ne ho trovate su internet di bellissime ma amo la mia proprio per le sue imperfezioni.
Ricordate che è il simbolo del nostro raccolto, quindi dedicatele il tempo e l'amore che merita, sicuramente lei custodirà questi sentimenti per triplicarli e donarli durante l'anno.
Secondo la tradizione deve essere bruciata ogni anno la bambolina che ci ha accompagnato per un giro di ruota.
Quindi, l'anno prossimo, io brucerò quella che vedete in foto per dar spazio ad una nuova bambolina.




Un abbraccio,
Ombra

martedì 28 luglio 2015

#2 Conosci la tua Arte - Studio sulle tradizioni

Un'altra settimana è trascorsa, questa settimana mi sono dedicata all'analisi (cominciata già settimane fa) delle tradizioni della stregoneria "popolare" inglese, stasera pubblico il mio lavoro pratico, domani i lavori pratici che ho fatto ;D
Ci sono moltissimi correnti/tradizioni/dettagli che diversificano (anche se spesso di pochissimo) un pagano dall'altro.
Spesso le persone tendono ad essere eccessivamente estremiste, arrivando ovviamente a definire una tradizione giusta e l'altra sbagliata, discriminando il pensiero altrui.
Trovo che non ci sia nulla di più sbagliato. In primo luogo perchè non sappiamo la vita dove ci vuole condurre, magari un giorno un sentiero che precedentemente abbiamo scartato potrebbe diventare per noi importante, o addirittura il Nostro sentiero!
E soprattutto perchè non conoscere, comprendere e assimilare quanto più possibile?
Ovviamente con coerenza..
Ma abbiamo realmente la chiave per aprire ogni porta, perchè non aprire il nostro cuore al mondo, alle persone e al divino che ci circonda? Basta umiltà, responsabilità e determinazione.
In questo post vorrei elencare tutte le tradizioni che fin ora ho letto, incontrato o studiato in questi anni.


Alessandriana : Nata in Inghilterra negli anni '60, creata da Alex Sanders. Corrente che tende ad essere più ecclettica rispetto quella Gardneriana, ma che conserva molti aspetti dei rituali della Wicca Gardneriana.
Conosco e mi sono informata poco su queste tradizioni perchè mi sono distaccata quasi immediatamente dalla wicca, di cui conservo però moltissimo.

Celtica : La tradizione celtica è basata su delle pratiche dei celti precristiani. Questo include l'irlanda, il Galles e la Scozia. Tradizione legata al culto della terra.
La tradizione celtica presenta un pantheon vastissimo, ho avuto il desiderio e il piacere di studiarla perchè mi sento molto legata a quei luoghi. In particolare ho studiato la ruota di Britannia e il culto Avaloniano.

Cerimoniale :  I rituali sono molto complessi e le pratiche tendono ad essere segrete e nascoste. Non è solitamente pratica solitaria ma può essere adattata facilmente da chi vuole lavorare da solo.  Credo di non aver mai preso in considerazione questa tradizione perchè io, sotto questo aspetto, sono più "sciamana". Sono per i pochi gesti, per ciò che esce dal cuore, in un momento di istinto. Sono anche molto attratta dai rituali complessi, e molto articolati, ma non fanno per me, e come ho già scritto in precedenza: bisogna fare solo ciò che sentiamo veramente.

Cottagewitch (strega domestica): una strega che pratica la magia e i rituali in casa nel giardino e/o in cortile. E’ una strega che pratica la magia domestica, studiando come rendere magica la propria abitazione e il proprio giardino. Conosce molti incantesimi sia per la casa (ad esempio, di protezione e/o purificazione) che un po’ per il giardino e la cucina.
Sicuramente avrà la casa, il giardino e il cortile ben curati e potrebbe essere la fonte di buoni consigli su come rimuovere le macchie più ostinate. Nel suo giardino farà crescere qualsiasi piante catturi la sua immaginazione, così come, nel caso vivesse in un appartamento in città, avere molte piante da appartamento. La sua casa può ospitare vari guardiani della casa che spiriti.
I suoi strumenti da lavoro molto spesso ruotano intorno alle faccende domestiche, come scope, cazzuole da giardino, bastoni della macchia, cucchiai di legno, secchi per la pulizie.
Possono avere degli altari in casa, soprattutto nel salone, ma anche in cucina e/o in giardino.
I suoi patroni, se ne ha già qualcuno, sanno probabilmente divinità della casa, del focolare, della famiglia, dell’agricoltura, del raccolto.

Dianica :  La Tradizione Dianica è una corrente  incentrata sulla Grande Madre e sulla figura della donna che da sempre è stata oscurata ed eclissata.
Si distingue dalle altre tradizioni perchè principalmente è destinata alle donne, fatta per le donne dalle donne. In questa tradizione vi è particolare attenzione al corpo femminile, dove spesso avviene un vero e proprio lavoro di riconnessione con il divino che è in ognuno di noi. In una società dove la superficialità e la standardizzazione dell'aspetto fisico prevalgono, le donne si riuniscono per riconnettersi con il proprio universo interiore.
Non ho un particolare rapporto con questa tradizione, in generale sono sempre stata molto maschiaccio, ma ho dedicato la mia tesi di laurea proprio a questi temi, sono per il giusto, l'equilibrio tra il maschile e il femminile.

Ereditaria : Chi non ha sempre sognato di trovare un vecchio librone impolverato in cantina o in soffitta e scoprire che è un antico libro delle ombre?
Penso che tutti, almeno una volta, abbiamo immaginato i nostri genitori o antenati alle prese con rituali e cristalli.
Alcuni fortunati possono poter dire di essere streghe ereditarie, sicuramente i nostri figli potranno dirlo e potranno beneficiare di quanto lavoro e studio stiamo facendo noi nel presente!

Faerie Wicca : Tradizione fatata, basata sul lavoro con il piccolo popolo.

Greenwitch (strega verde): una strega orientata alla natura. Più o meno sinonimo di Gardenwitch (strega del giardino) e Wildwitch (strega selvaggia). Può operare nel suo giardino, in una fattoria, in un parco o in un posto selvaggio. Gli animali possono rivestire un ruolo importante nella sua pratica basata sulla natura. Una Greenwitch studia erboristeria, giardinaggio, agricoltura, allevamento di animali e qualsiasi tema ritenga legato alla sua pratica.
Avrà probabilmente un giardino con tutte le piante che colpiscono la sua fantasia, così come molte piante da appartamento.
Le Greenwitches studiano e praticano i loro rituali e incantesimi ovunque possono, anche se preferiscono zone rurali o selvagge, quando non praticano in casa. Una Greenwitch praticherà all’aperto il più spesso possibile.
Gli strumenti usati da una Greenwitch sono preferibilmente di materiali naturali e molto pratici, come una cazzuola da giardino, una pala, un bastone da passeggio, un innaffiatoio, e strumenti da erboristi, come mortaio e pestello.
Il suo tempio/altare sarà posizionato in giardino, nel cortile, o in qualche posto naturale vicino casa. Può, però, essere allestito anche all’interno dell’abitazione stessa.
I suoi patroni sono divinità legate alla natura, all’agricoltura, alla guarigione, al raccolto e agli animali.

Heartwitch (strega del focolare): una strega che pratica la sua magia e i suoi rituali in casa, con il focolare domestico, il fuoco e l’unità della famiglia come punto focale.
La sua casa può ospitare vari guardiani e spiriti.
E’ spesso fonte di folklore che riguardano la casa e il focolare, così come anche il Fuoco, e anche di usi e costumi. E’ una strega che lavora a stretto contatto con gli elementi, soprattutto il Fuoco e può aggiungere anche alcune tecniche sciamaniche alla sua pratica.
Conosce incantesimi per la casa (come protezione e/o purificazione) e anche alcune ricette di cucina magiche.
I suoi strumenti spesso riguardano le faccende domestiche, come scope, attrezzi da camino, cazzuole da giardino, cucchiai di legno, una piastra del focolare…
Il suo altare /tempio, se ne ha uno, probabilmente sarà allestito in casa, specialmente su una mensola del camino o della stufa, ma potrebbe anche essere allestito in cucina o in giardino…
I suoi patroni, all’occorrenza saranno divinità del focolare, della casa, della famiglia, della forgia e dell’artigianato, dell’agricoltura e del raccolto.

Hedgewitch (strega della siepe): una strega che combina molti elementi della Stregoneria con lo Sciamanesimo e l’arte della guarigione, e basa la sua pratiche sulle Arti Astute.
Una Hedgewitch studia l’erboristeria, la natura, lo sciamanesimo, il sapere tradizionale curativo, l’artigianato del focolare, e quant’altro possa ritenere utile. Studierà sia l’erboristeria magica che quella medicinale.
Le Hedgewitches studiano e praticano i loro rituali e le loro magie ovunque esse possano, anche se preferiscono i luoghi rurali e selvaggi, quando non praticano in casa. Inoltre, tendono a vivere in luoghi rurali, anche se non sempre è fattibile. Se è possibile, coltivano un giardino, anche se preferiscono raccogliere pianti e materiali magici in natura. Da loro si può sapere molto su ciò che cresce allo stato selvatico, sia flora che fauna.
I suoi strumenti sono un mix di diversi oggetti utili, così come gli elementi naturali e gli strumenti sciamanici: come bastoni da passeggio, bastoni, sonagli, una borsa di medicina, forbici per potare, pentole per cucinare, scope, oggetti per l’erboristeria, come mortaio e pestello.
Il suo santuario/altare può essere posizionato ovunque in casa, giardino o cortile, e lei può avere luoghi speciali istituiti nei suoi posti selvaggi preferiti, o in un angolo di campo. I suoi patroni saranno divinità della natura, del selvaggio, dell’agricoltura e della guarigione, del raccolto, sciamaniche o degli inferi.

Kitchenwitch (strega della cucina): una strega che concentra il suo Mestiere sulla cucina e sull’arte culinaria. Questa “etichetta” sta cominciando a diventare popolare ed è spesso usata come sinonimo di Cottagewitch o Hedgewitch.


Sono molto grata al forum Streghe della Siepe perchè mi ha aperto veramente un mondo, confermando non soltanto quello che ho sempre sentito in me, ma che ogni volta che ci sembra di aver trovato la conclusione di un qualcosa, ne comincia un'altra altrettanto più grande!
Le tradizioni di stregoneria popolare inglese infatti sono totalmente tratti da quel forum, era impossibile trovare spiegazione più completa, che alloro volta si basa su studi di un blog assolutamente meraviglioso, vi lascio il link tra le fonti.
Spero di pubblicare al più presto il mio lavoro pratico su questa meta, ho lavorato su un incenso dedicato a Cernunnos di cui sono particolarmente soddisfatta.
Un abbraccio,

Ombra )O(


 Fonte:
http://steghedellasiepe.forumcommunity.net/
http://walkingthehedge.net/hedge/

mercoledì 22 luglio 2015

#2 Conosci la tua Arte

Seconda settimana - Conosci la tua Arte

Eccoci alla seconda settimana di viaggio all'insegna delle tredici mete, questa settimana è dedicata alla conoscenza del proprio sentiero, che come sempre calza a pennello con il mio sentiero. Tutto al momento giusto :D
Sono felice di come stanno procedendo queste mete, fino ad una settimana fa ero parecchio spaesata, e invece adesso è come se tutto stia fluendo in un energia tutta sua, come tanti pezzi di un puzzle che tornano al loro posto d'origine.
Ma, cominciamo!
Cosa vuol dire questa meta?
La vita è fatta di piccole conquiste giornaliere, non possiamo correre se prima non impariamo a camminare, non possiamo scrivere se prima non studiamo ogni lettera.
Così anche questo percorso, è fatto di momenti, momenti che vanno vissuti un passo alla volta, in primis perchè altrimenti non riusciremo a vivere con la giusta intensità e nel modo corretto ciò che stiamo andando ad realizzare, in secondo luogo perchè non bisogna bruciare le tappe, in questo modo non solo si perde l'entusiasmo, ma soprattutto si finisce per non apprezzare al punto giusto ciò che si fa.
Abbiamo lavorato su noi stessi, le nostre paure, le nostre passioni, ciò che ci annoia e ciò che invece ci fa star bene. Dobbiamo soprattutto capire cosa in realtà ci pesa, perchè in questo percorso spirituale siamo noi e noi soltanto a decretare cosa integrare nella pratica.
Sforzarsi di lavorare con un qualcosa che ci annoia, non ci piace o addirittura ci intimorisce è assolutamente controproducente.
Molte persone, specialmente nella tradizione italiana, spesso tendono ad essere addirittura meno favorevoli verso gli eclettici o coloro che si distanziano troppo dal loro sentiero.
Questa cosa non la trovo assolutamente giusta, siamo tutti pagani, prima di avere ognuno le proprie esperienze.. Non bisognerebbe mai sentirsi più o meno di qualcuno, in questo caso ancor meno!

Come lavorare su questa meta:
Noi siamo tutti esseri unici, ognuno in maniera differente, possiamo ispirarci al lavoro altrui, ma dobbiamo ricordarci che ciò che va bene per gli altri, magari non va bene per noi, per questo motivo questa settimana anche io farò un pò il punto della situazione attraverso quest'auto analisi che può sembrare noiosa per certi versi, ma che aiuta realmente a comprendere a che punto siamo con il nostro percorso. In questo modo non solo riusciamo ad individuare i punti in cui dobbiamo migliorarci maggiormente ma soprattutto, se si effettua quest'analisi ogni tot mesi, possiamo avere un riscontro dei nostri progressi nel tempo!
Queste sono domande puramente inventate che possono essere tranquillamente riadattate.

-Che tipo di Pantheon ho? Ho divinità a cui mi rivolgo solitamente? Ho necessità di onorare divinità specifiche?

-Voglio praticare con un gruppo? Questo mi crea sentimenti positivi o negativi? (Ansia, agitazione, gioia)

-Sono interessata a studiare magia o voglio perseguire solo il percorso spirituale?

-Mi piace praticare in maniera semplice, con piccoli rituali spontanei, o mi piace fare le cose in grande e più articolate?

-Quale elemento sento più affine? ho lavorato in maniera uguale con tutti e quattro?

-Mi piace attingere conoscenze da diverse tradizioni?

-Voglio un leader, una guida, un maestro che mi aiuti oppure no?

-Secondo quale etica morale io vivo?

-L'idea di fare meditazioni mi incute timore? Gioia?

-Come figuro me stesso mentre comunico con gli Dei: meditando, pregando, cantando, ballando, facendo dei doni, scrivendo poesie?

-Ho un luogo di pace dove ritirarmi in momenti difficili?

-Chi voglio diventare? Che tipo di Strega ti vedi tra 10 anni?

Io risponderò a queste domani all'incontro di domani con il mio gruppo, anche questo incontro è stato deciso ancor prima del lavoro di questa settimana, se non quasi in parallelo, quindi prendo la palla al balzo per proporre anche a loro queste piccole domande.
Come altra cosa che volevo proporre questa settimana, volevo scrivere un breviario di tutte le tradizioni che fin ora ho incontrato, sono tantissime e hanno tutte tantissime cose meravigliose che le contraddistinguono l'una dall'altra.
Spero di riuscire a proporvi qualcosa di carino anche a livello di nozioni e non solo le quattro chiacchiere che continuo a scrivere qui.
Spero di postare anche il resoconto delle mie domande al più presto.
Per ora vi abbraccio,
La vostra Ombra )O(